Fra gli adempimenti richiesti dalla legge italiana in campo di sicurezza nell’edilizia, per quel che concerne i lavori eseguiti in quota, vi è l’installazione di sistemi anticaduta (linee vita).
I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi molto elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni sul lavoro.
Per questo motivo è fondamentale prestare attenzione a tali situazioni e preferire apprestamenti per la sicurezza collettiva rispetto a dispositivo per la sicurezza individuale.
Linee vita: normativa recente
La recente normativa ha posto l’attenzione sul dotare le coperture di dispositivi a cui ogni soggetto che accede alla copertura stessa per una qualunque attività lavorativa (dell’antennista al lattoniere o a chi ripassa i coppi) possa agganciare il proprio bagaglio di imbracature.
Questi tipi di dispositivi possono essere puntuali, cosiddetti ganci tetto, o lineari, come ad esempio le linee vita.
La normativa settoriale per tali apprestamenti è stata demandata alle singole Regioni: per cui è necessario prestare attenzione alle prescrizioni più particolari che le varie Regioni possono aver previsto nel proprio regolamento, soprattutto in fase di progettazione.
Linee vita: documentazione necessaria
Quando si procede all’installazione di tali apprestamenti di ancoraggio, esistono una serie di documenti che devono essere consegnati al committente. Fra questi:
– la dichiarazione di conformità alla Normativa UNI EN 365
– la periodicità delle ispezioni periodiche (che la norma prevede comunque non superiore a quattro anni)
– il numero di operatori che possono utilizzare il dispositivo di ancoraggio
– i dispositivi di protezione individuale che devono esser utilizzati in combinazione con l’ancoraggio
– la possibilità o meno di utilizzo del dispositivo di ancoraggio in trattenuta
– l’impossibilità di utilizzo dell’ancoraggio per sistemi di sollevamento.
Queste informazioni si trovano anche nel libretto di uso e manutenzione del sistema di ancoraggio che fornisce il produttore. Le altre informazioni, come il numero di ganci, la distanza tra loro etc., sono contenute nell’elaborato tecnico della copertura e nelle relazioni da presentare in Comune a norma della normativa regionale o in assenza di essa a norma della UNI 11560.
La sicurezza sul luogo di lavoro è un diritto del lavoratore ed un interesse per l’impresa, che garantisce così un ambiente confortevole, sicuro e quindi più produttivo.
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