Articoli

È essenziale garantire che le “Linee Vita” siano certificate e mantenute in modo appropriato per proteggere la sicurezza dei lavoratori che le utilizzano.

La certificazione di una “Linea Vita” è un processo che verifica la conformità e la sicurezza di un sistema di ancoraggio utilizzato per proteggere i lavoratori che operano in altezze.

La certificazione di una “Linea Vita” implica generalmente i seguenti passaggi:

Valutazione del Progetto: Un ingegnere o un professionista qualificato valuta il progetto della “Linea Vita” per garantire che sia stato progettato in conformità con le normative di sicurezza e le migliori pratiche.

Installazione: La “Linea Vita” viene installata in base al progetto approvato, assicurandosi che sia stata eseguita in modo corretto e che sia in grado di sopportare i carichi previsti.

Ispezione Iniziale: Dopo l’installazione, un ispettore qualificato verifica che la “Linea Vita” sia stata installata correttamente e che sia conforme ai requisiti di sicurezza.

Prova di Carico: In alcuni casi, la “Linea Vita” può essere sottoposta a una prova di carico per garantire che possa sopportare il peso previsto dei lavoratori.

Certificazione: Una volta completati con successo tutti questi passaggi, la “Linea Vita” può essere certificata come conforme ai requisiti di sicurezza. La certificazione può essere rilasciata da un organismo di certificazione indipendente o da un professionista qualificato.

Ispezioni Periodiche: Dopo la certificazione iniziale, è importante condurre ispezioni periodiche della “Linea Vita” per assicurarsi che sia mantenuta in buone condizioni di funzionamento e che continui a essere sicura per l’uso.

Una Linea vita certificata è una garanzia di sicurezza.

Richiedi una consulenza

Dalla proposta economica all’installazione, fino alla manutenzione, garantiamo al Cliente assistenza e consulenza con il supporto di personale qualificato e documentazione tecnica.

La stesura della relazione di calcolo descrive l’intervento realizzato, riassume tutte le scelte effettuate, le giustifica e presenta tutti i risultati ottenuti. Ma il documento deve essere soprattutto facilmente consultabile ovvero tali da garantire la leggibilità, la corretta interpretazione e la riproducibilità, ove chiarezza espositiva e completezza dei contenuti siano tali da produrre elaborazioni progettuali e verifiche da parte di personale diverso dal redattore della relazione.

Anche nel mondo delle linee vita le relazioni di calcolo sono di fondamentale importanza e normati dalla revisione della norma tecnica UNI 11560:2022, pubblicata il 23 giugno 2022, all’interno del capitolo 7 “Progettazione e realizzazione di un sistema di ancoraggio” viene richiesto obbligatoriamente, tra la documentazione a corredo del sistema di ancoraggio, la presenza dell’ETC e della Relazione di Calcolo a firma di un Tecnico Abilitato.

Una relazione di calcolo per le linee vita dovrebbe contenere i seguenti elementi:

Introduzione: Una breve introduzione che spiega lo scopo della relazione, il contesto in cui sono state installate le linee vita, e il motivo per cui la valutazione delle linee vita è stata effettuata.

Descrizione delle linee vita: Una descrizione dettagliata delle linee vita installate, comprese le specifiche tecniche e i punti di ancoraggio.

Normative di riferimento: Elencare le normative e le linee guida di sicurezza applicabili al contesto specifico (ad esempio, norme UNI EN o normative locali).

Metodologia di calcolo: Spiegare i metodi utilizzati per valutare la resistenza delle linee vita, tenendo conto delle forze che potrebbero agire su di esse in caso di caduta di un lavoratore.

Fattori di sicurezza: Indicare i fattori di sicurezza adottati durante il calcolo, che garantiscono un margine di sicurezza adeguato rispetto ai carichi massimi previsti.

Verifica dei materiali: Descrivere i materiali utilizzati per le linee vita e come sia stata verificata la loro conformità alle normative di sicurezza.

Procedura di installazione: Se rilevante, fornire informazioni sulla procedura di installazione delle linee vita e come è stata verificata la corretta esecuzione.

Risultati del calcolo: Presentare i risultati del calcolo, mostrando come le linee vita soddisfano i requisiti di sicurezza stabiliti dalle normative di riferimento.

Conclusioni: Le conclusioni finali riguardo alla sicurezza delle linee vita, indicando se esse sono adeguate per garantire la protezione dei lavoratori in altezza.

Raccomandazioni: Se necessario, fornire raccomandazioni per migliorare la sicurezza o per adottare eventuali misure correttive.

Documentazione fotografica: Aggiungere fotografie delle linee vita installate, delle verifiche effettuate o di eventuali anomalie rilevate.

Firma e timbro dell’esperto: La relazione dovrebbe essere firmata da un esperto competente nel campo della sicurezza sul lavoro, con il relativo timbro dell’ente o azienda a cui appartiene.

Hai bisogno di maggiori informazioni? Contattaci!

Caduta dall’alto misure preventive per la sicurezza

La caduta dall’alto rappresenta indubbiamente una delle principali cause d’infortunio sul lavoro. Collegata alle cosiddette lavorazioni in quota, è certamente riscontrabile in tutte le attività industriali, ma diviene rischio “principe” quando si affronta il settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile.

Nel rischio di caduta il lavoratore non è in grado di percepire l’entità del danno finché l’evento non si verifica; spesso, per sottovalutazione della situazione o troppa sicurezza, non si tiene conto di questo aspetto.

Caduta per sfondamento di copertura

Questa specifica modalità di incidente costituisce la prima causa di morte per caduta dall’alto (23,2%). Occorre, dunque che sia segnalato adeguatamente il divieto di passaggio degli operatori su coperture non portanti presenti nell’area di lavoro. Si evidenzia la necessità di dotare l’area di lavoro con opportuni piani di camminamento per effettuare i lavori in sicurezza e di disporre impalcati di protezione o reti di sicurezza al di sotto della copertura.  Se non è possibile adottare tali misure collettive, si rende necessario dotare gli operatori di sistemi di protezione individuali idonei per l’uso specifico

imbracatura del corpo;

connettore;

cordino;

assorbitore di energia;

dispositivi retrattili;

guide o linee vita flessibili;

guide o linee vita rigide;

dispositivo di ancoraggio.

Caduta da scale portatili

Per evitare cadute da scale portatili, è opportuno non utilizzare quelle in dotazione all’azienda da molto tempo con caratteristiche ormai superate e non rispondenti alla norma UNI EN 131 che prevede che siano accompagnate dal nome del fabbricante, dichiarazione di conformità alla succitata norma tecnica, riportante tipo di scala, anno e mese di fabbricazione, carico max ammissibile, angolo d’inclinazione, ecc. Non è richiesta la marcatura CE ma la più recente versione della UNI EN 2018 ha confermato l’obbligo che vengano accompagnate anche da un manuale e dalle istruzioni per l’uso; inoltre devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego e devono inoltre essere provviste di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti e di ganci di trattenuta o dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità superiori. È inoltre obbligatorio indossare calzature ad uso professionale ed è vietato l’utilizzo delle scale a piedi nudi, scarpe con tacchi alti, sandali.

Caduta da parte fissa dell’edificio

Riferibile alle modalità operative del lavoratore, con un problema che in circa un caso su quattro riguarda un errore nella procedura per cui il lavoratore perde l’equilibrio. Le problematiche riscontrate si riferiscono, per il primo fattore, al mancato utilizzo del DPI risultato non fornito al lavoratore in due casi su tre. Per quanto attiene il secondo fattore, l’assenza di punti di ancoraggio delle linee vita, di parapetti e di protezioni in quota si verifica in circa tre casi su cinque;

Caduta all’interno di varco

Per impedire infortuni da caduta all’interno di varco devono essere previste idonee protezioni e segnalazioni, individuabili anche in condizione di scarsa visibilità, tutte le volte che vengono lasciate aperture nei solai o nelle piattaforme di lavoro, per poter così eliminare il rischio di caduta dall’alto.

Caduta da mezzi di sollevamento o per altri lavori in quota

Al fine di ridurre l’accadimento di incidenti relativi a caduta da mezzi di sollevamento o per lavori in quota si rende necessario infine un riferimento all’ottemperanza dei principali obblighi di formazione e di addestramento del lavoratore nell’utilizzo di macchinari dotati di postazioni in quota.

Lavora in sicurezza con Linea Vita Marche!

Richiedi una consulenza: Tel. 071/7108525

I Dispositivi di Protezione di III categoria rappresentano il massimo livello di protezione per i lavoratori.

I DPI di terza categoria sono attrezzature idonee a preservare la salute dei lavoratori contro gravi danni derivanti dalla specifica mansione svolta nel luogo di lavoro.

Nei dispositivi di protezione di terza categoria rientrano tutti gli strumenti capaci di tutelare il lavoratore da danni gravi o permanenti per la salute.

Questi dispositivi di protezione individuale sono utili per:

Proteggere le vie respiratorie

Proteggere da sostanze e miscele pericolose per la salute;

Assicurare un adeguato isolamento con apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all’immersione subacquea;

Assicurare una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e le radiazioni ionizzanti;

Far svolgere all’operatore attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d’aria non inferiore a 100°C;

Far svolgere all’operatore attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d’aria non superiore a – 50°C;

Salvaguardare le cadute dall’alto;

Salvaguardare da rischi connessi alle attività che espongono a tensioni elettriche pericolose;

Proteggere da tagli o da ferite da proiettile.

DPI di III Categoria, normativa

In alcuni ambiti, i DPI di terza categoria sono obbligatori, come specifica il D. Lgs. 81/08, mentre in altri casi sono facoltativi, a discrezione del lavoratore o suo datore. Inoltre, il D. Lgs. 81/08 stabilisce che i lavoratori debbano provvedere alla cura dei dispositivi di protezione senza apportarvi modifiche.

Inoltre, la UNI EN 365 prevede e stabilisce che ogni DPI anticaduta sia sottoposto a regolare manutenzione ed ispezione periodica.

– Manutenzione: da effettuare ogni qualvolta il DPI viene utilizzato e serve a mantenere lo stesso in condizioni di funzionamento sicuro.

– Ispezione periodica: da effettuare ogni 12 mesi prevedendo un’ispezione approfondita per rilevare eventuali malfunzionamenti del DPI stesso.

I nostri dispositivi facilitano e velocizzano il tuo lavoro.

Scegli Linea Vita Marche: www.lineavita-marche.it

I Sistemi Linea Vita non devono essere recepiti solo come un obbligo, ma come mezzo per rendere il lavoro sicuro.

Cos’è una linea vita?

È un sistema di ancoraggi lineare, ovvero la linea (flessibile o rigida) compresa tra ancoraggi di estremità e/o intermedi, alla quale si fissa l’operatore. A quest’ultimo è fatto obbligo di indossare un D.P.I. (Dispositivo di Protezione Inpiduale) di III categoria contro le cadute dall’alto, fissato alla linea sia mediante un connettore che mediante un punto di ancoraggio mobile.

Come scegliere una linea vita?

La linea vita viene scelta in base alla superficie di lavoro da coprire e in base alla tipologia di tetto in cui verrà installata.

Pertanto, per scegliere un sistema di anticaduta perfetto e funzionale sotto tutti i punti di vista è necessario:

  • un’adeguata valutazione della superficie sulla quale installarla;
  • un’analisi della tipologia di tetto e della presenza o meno di kit che agevolano il posizionamento della struttura, specie a ridosso degli edifici e delle costruzioni poste ad alta quota.
  • un controllo delle diverse linee vita e di quanto possono essere funzionali rispetto alle reali necessità.
  • le dimensioni che deve avere la struttura al fine di garantire sicurezza e stabilità.

Quanti tipi di linee vita tetto esistono?

Esiste una classificazione delle linee vita:

linea vita di tipo A: sottoclassificata in A1 e A2, sono le linee vita di tipo permanente.

linea vita di tipo B: temporanea (fatte ad esempio durante e per l’esecuzione del cantiere).

linea vita di tipo C: anch’essa permanenti.

Scegli Linea vita Marche per la tua sicurezza sul lavoro.

Contattaci: https://www.lineavita-marche.it/

Fra gli adempimenti richiesti dalla legge italiana in campo di sicurezza nell’edilizia, per quel che concerne i lavori eseguiti in quota, vi è l’installazione di sistemi anticaduta (linee vita).

I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi molto elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni sul lavoro.

Per questo motivo è fondamentale prestare attenzione a tali situazioni e preferire apprestamenti per la sicurezza collettiva rispetto a dispositivo per la sicurezza individuale.

Linee vita: normativa recente

La recente normativa ha posto l’attenzione sul dotare le coperture di dispositivi a cui ogni soggetto che accede alla copertura stessa per una qualunque attività lavorativa (dell’antennista al lattoniere o a chi ripassa i coppi) possa agganciare il proprio bagaglio di imbracature.

Questi tipi di dispositivi possono essere puntuali, cosiddetti ganci tetto, o lineari, come ad esempio le linee vita.

La normativa settoriale per tali apprestamenti è stata demandata alle singole Regioni: per cui è necessario prestare attenzione alle prescrizioni più particolari che le varie Regioni possono aver previsto nel proprio regolamento, soprattutto in fase di progettazione.

Linee vita: documentazione necessaria

Quando si procede all’installazione di tali apprestamenti di ancoraggio, esistono una serie di documenti che devono essere consegnati al committente. Fra questi:

– la dichiarazione di conformità alla Normativa UNI EN 365

– la periodicità delle ispezioni periodiche (che la norma prevede comunque non superiore a quattro anni)

– il numero di operatori che possono utilizzare il dispositivo di ancoraggio

– i dispositivi di protezione individuale che devono esser utilizzati in combinazione con l’ancoraggio

– la possibilità o meno di utilizzo del dispositivo di ancoraggio in trattenuta

– l’impossibilità di utilizzo dell’ancoraggio per sistemi di sollevamento.

Queste informazioni si trovano anche nel libretto di uso e manutenzione del sistema di ancoraggio che fornisce il produttore. Le altre informazioni, come il numero di ganci, la distanza tra loro etc., sono contenute nell’elaborato tecnico della copertura e nelle relazioni da presentare in Comune a norma della normativa regionale o in assenza di essa a norma della UNI 11560.

La sicurezza sul luogo di lavoro è un diritto del lavoratore ed un interesse per l’impresa, che garantisce così un ambiente confortevole, sicuro e quindi più produttivo.

Contattaci: https://www.lineavita-marche.it/

È stato pubblicato sul sito dell’Inail il nuovo modello OT23, utile per le istanze di riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione, relativo agli interventi migliorativi adottati dalle aziende nel corso del 2020, consultabile e scaricabile insieme alla guida per la sua corretta compilazione.

Il nuovo modello è interessato da numerose novità!

La riduzione del tasso, disciplinato dal D.M. 3 Marzo 2015, è riconosciuta in misura fissa:

-la riduzione del 28% fino a 10 lavoratori,

-la riduzione del 18% da 11 a 50 lavoratori,

-la riduzione del 10% da 51 a 200 lavoratori,

-la riduzione del 5% oltre i 200 lavoratori.

Le categorie degli interventi di prevenzione del Mod. OT23/2021 sono suddivise in:

CATEGORIA A: prevenzione degli infortuni mortali (non stradali)

Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento (A-1);

Prevenzione del rischio di caduta dall’alto (A-2);

Sicurezza macchine e trattori (A-3);

Prevenzione del rischio elettrico (A-4);

Prevenzione dei rischi da punture di insetto (A-5);

CATEGORIA B: prevenzione del rischio stradale;

CATEGORIA C: prevenzione delle malattie professionali

Prevenzione del rischio rumore (C-1);

Prevenzione del rischio chimico (C-2);

Prevenzione del rischio Radon (C-3);

Prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici (C-4);

Promozione della salute (c-5);

CATEGORIA D: formazione, addestramento e informazione

CATEGORIA E: misure organizzative per la gestione della salute e sicurezza;

CATEGORIA F: gestione delle emergenze e DPI.

Per ulteriori info: https://www.lineavita-marche.it/

L’installazione Linea Vita: il dispositivo anti-caduta per la sicurezza durante i lavori in quota.

L’installazione della linea vita su tetto consiste nel rispettare le indicazioni del tecnico che ha progettato il sistema anticaduta. Attraverso l’installazione di appositi dispositivi di ancoraggio viene garantito che gli incaricati allo svolgimento delle operazioni di manutenzione sugli edifici, tramite la tecnica dei lavori su corsa, possano operare in piena sicurezza.

L’ITER DI INSTALLAZIONE DELLE LINEE VITA

  1. Sopralluogo

È fondamentale per progettare la soluzione più adatta all’edificio, tenendo conto sia delle esigenze tecniche che delle richieste del committente.

  1. Installazione

L’installazione viene eseguita da operatori qualificati ed esperti. Fondamentale è: la figura del tecnico abilitato che indica come dovranno essere fissati gli ancoraggi della linea vita alla struttura di supporto, e la scelta di un prodotto certificato.

  1. Documentazione

L’installazione viene completata dalla fornitura e spiegazione del manuale d’uso; dotato di dettaglio fotografico delle operazioni di utilizzo dell’impianto anticaduta e dalla posa della segnaletica. Il proprietario dell’edificio deve custodire il libretto d’uso e manutenzione del sistema, avendo cura di seguire scrupolosamente le prescrizioni del produttore in merito alla manutenzione dell’impianto per garantire la sua regolare funzionalità.

  1. Manutenzione

La manutenzione deve essere eseguita da un soggetto con caratteristiche di idoneità professionale tale da garantire le manutenzioni indicate nel libretto d’uso e manutenzione fornite dal produttore. La manutenzione periodica della linea vita è definita dal produttore ed è indicata nel libretto di uso e manutenzione (generalmente 12 mesi). Prima di utilizzare un qualunque dispositivo anticaduta presente in copertura deve essere accertato che sia stata effettuata la manutenzione prevista.

Affida l’installazione di una Linea vita soltanto a personale qualificato ed esperto. Contattaci: www.lineavita-marche.it

Le Linee Vita sono sistemi che permettono di ridurre l’incidenza di una possibile caduta dall’alto

Le Linee Vita sono presidi necessari quando un lavoro viene svolto ad un’altezza superiore ai 2 metri da un piano di calpestio stabile.

La norma tecnica UNI EN 795 del 2002 definisce le tipologie dei dispositivi anticaduta da installare su tetti, coperture e altre parti degli edifici. Le classi utilizzate più di frequente sulle coperture (tetti piani o inclinati) sono: classe A, classe C e classe D.

Linee vita in classe A

La classe A comprende i punti di ancoraggio da fissare in modo permanente a superfici verticali, orizzontali e inclinate e gli ancoraggi strutturali da fissare a tetti inclinati. Il loro utilizzo è quindi generalmente limitato agli effetti pendolo o ai percorsi di accesso alla linea principale.

Linee vita in classe C

La classe C comprende tutti i dispositivi dotati di linee di ancoraggio flessibili orizzontali. Queste linee sono tese tra ancoraggi strutturali fissati in modo permanente alla struttura, alle quali si può applicare il dispositivo di protezione individuale. Questa soluzione comporta una maggiore ergonomia in quanto l’operatore può compiere lunghe distanze senza mai doversi staccare dal dispositivo.

La Linea Vita in classe C è costituita da:

ancoraggio strutturale;

ancoraggio strutturale intermedio (quando necessario);

punti di ancoraggio;

linea di ancoraggio.

Linee vita in classe D

La classe D comprende i sistemi su rotaia rigida orizzontale. Questi dispositivi, essendo rigidi ed avendo deflessioni ridotte, permettono di ridurre il tirante d’aria necessario rendendoli confrontabili con i Tipo A, ma permettendo comunque una buona ergonomia d’utilizzo in quanto l’operatore può compiere lunghe distanze senza mai staccarsi dal dispositivo.

Le restanti tipologie di linee vita (Tipo B ed Tipo E) sono quei dispositivi che rientrano nel Regolamento Europeo 425 del 2016 che li identifica come DPI poiché sono removibili, senza l’ausilio di utensili, dopo ogni utilizzo.

Linea Vita Marche vende e fornisce dispositivi anticaduta per tetti e coperture, linee vita UNI 11578.

Contattaci per sapere qual è la tipologia di linee vita migliore per le tue esigenze! 

www.lineavita-marche.it

La filiera progettuale, realizzativa ed operativa per i sistemi anticaduta e le linee vita è indubbiamente consistente.

Le figure tecniche e non, impegnate nella progettazione, installazione ed utilizzo, sono responsabili sia per nuove costruzioni che in fase di ristrutturazioni o installazione di impianti tecnologici in copertura.

Quali sono queste figure tecniche in fase di progettazione?

Il coordinatore per la progettazione

Il coordinatore è responsabile della mancata o errata progettazione delle misure preventive e protettive in dotazione all’opera e le modalità operative da adottare per il loro corretto utilizzo.

Professionista Incaricato per Relazione Calcolo 

È la figura tecnica competente che redige ed è responsabile della relazione di calcolo relativa al dimensionamento dei fissaggi strutturali dei dispositivi di ancoraggio.

Verifica la resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dal sistema anticaduta.

Direttore dei lavori

Il direttore dei lavori è un rappresentante del committente con riferimento alle manifestazioni di volontà contenute in ambito strettamente tecnico, con poteri d’ingerenza, pari a quelli del committente, finalizzati alla buona realizzazione dei lavori.

Le possibili inadempienze possono riguardare:

-assenza controlli sulla corretta installazione;

-adeguamento non effettuato del sistema anticaduta in base ad eventuali varianti in corso d’opera;

-assenza di presentazione al competente Ufficio Comunale, della documentazione esecutiva al termine dell’installazione;

-mancata/errata presentazione dell’Elaborato (o Fascicolo) Tecnico della Copertura al Committente;

-mancato/errato riferimento al documento d’uso e manutenzione del sistema anticaduta (es. ETC) all’interno del Fascicolo dell’Opera.

Per maggiori info sui nostri sistemi linea vita contattaci: www.lineavita-marche.it