Il lavoro in quota è un’attività ad alto rischio di infortunio.

Il principale rischio è quello relativo alla caduta dall’ alto che deve essere eliminato e/o ridotto prima di eseguire qualsiasi attività. Oltre a questo vanno inoltre considerati altri rischi, come quelli legati all’accesso e/o sbarco in quota, nonché quelli specifici dell’attività.

Per un corretto approccio, è necessario valutare il tipo di copertura cui si deve accedere e le relative dotazioni di sicurezza presenti in loco. In questo modo è possibile valutare le misure preventive e protettive da adottare per svolgere le attività in sicurezza.

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Compito della valutazione dei rischi è quello di evidenziare in ogni istante dell’attività lavorative se c’è un rischio grave.

I rischi possono essere classificati nel seguente modo:

-prevalenti,

-concorrenti,

-susseguenti,

-derivanti dall’attività lavorativa.

Rischi prevalenti

Le principali tipologie di rischi prevalenti cui il lavoratore è esposto durante l’attività svolta in copertura sono:

-rischio di caduta dall’ alto derivante da: lavorazioni in quota. Montaggio/smontaggio di parapetti di sommità, parapetti provvisori e reti di sicurezza.

-rischio di urto contro i parapetti di sommità, parapetti (provvisori e permanenti) e reti di sicurezza derivante da cadute da superfici in pendenza.

È importante ricordare che l’impiego di qualsiasi sistema di protezione, sia personale che collettivo, deve essere prima pianificato al fine di valutarne l’efficacia. Lo stesso rischio di urto contro parapetti di sommità, parapetti provvisori e reti di sicurezza può essere presente durante i lavori di montaggio/smontaggio degli stessi.

Il rischio di caduta dall’ alto e/o di urto contro i parapetti e le reti di sicurezza è direttamente legato alla pendenza (inclinazione) della copertura. Tale rischio è dovuto allo scivolamento del lavoratore ed al con-seguente rotolamento lungo la superficie di lavoro verso il bordo non protetto o l’elemento di protezione.

Rischi concorrenti

Se il lavoratore agisce in condizioni operative non ideali. Come ad esempio avverse condizioni ambientali.

Rischi susseguenti

Nel caso in cui risultasse impossibile eliminare rischio di caduta dall’alto, si dovrà procedere alla sua riduzione a livelli accettabili. Questa condizione dà per scontato che il lavoratore possa cadere. In questo caso la valutazione dei rischi dovrà tener conto anche dei rischi conseguenti alla caduta stessa. Nonché di quelli connessi all’uso dei DPI contro le cadute dall’alto. Questi sono dovuti ad esempio a:

-oscillazione del corpo con urto contro ostacoli (“effetto pendolo”);

-arresto del moto di caduta per effetto delle forze trasmesse dalla imbracatura sul corpo;

-sospensione inerte del corpo del lavoratore che resta appeso al dispositivo di arresto caduta e da tempo di permanenza in tale posizione;

-non perfetta adattabilità del DPI;

-intralcio alla libertà dei movimenti causata dal DPI;

-inciampo su parti del DPI.

Rischi derivanti dall’attività lavorativa

La valutazione dei rischi, inoltre dovrà prendere in esame tutte le altre forme di rischio derivante dallo svolgimento dell’attività lavorativa e proprie della stessa. Esempi di attività lavorativa sono:

-installazione di sistemi di protezione;

-lavori su silos o pozzi;

-installazione o manutenzione di antenne;

-manutenzione di canne fumarie;

-manutenzione di lucernari;

-opere da lattoniere;

-riparazioni;

-smaltimento o trattamento amianto.

Qualsiasi operatore che esegue lavori che comportano rischi per la propria incolumità deve lavorare in sicurezza come da normative contenute nel D. Lgs. 81/2008.

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