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Le linee vita temporanee vengono installate solo per la durata dei lavori in quota e vengono successivamente rimosse quando non sono più necessarie.

Una linea vita temporanea è un sistema di ancoraggio che viene installato temporaneamente per consentire a lavoratori o persone di eseguire lavori in quota in modo sicuro. Queste linee vita vengono utilizzate quando le esigenze di sicurezza richiedono una soluzione temporanea, come nel caso di lavori di manutenzione, costruzione o ispezioni in altezza su edifici, strutture o altre superfici.

Montaggio linea vita provvisoria

Una linea vita temporanea può essere installata su coperture piane o inclinate di particolare morfologia, nelle quali risulti disponibile un adeguato elemento strutturale portante a cui fissare in modo temporaneo il dispositivo di ancoraggio. La scelta della tipologia più indicata dipende dalla natura della manutenzione da svolgere e dalle strutture che dovranno ospitare l’ancoraggio.

Il transito effettuato con l’ausilio di questi dispositivi presuppone la presenza di elementi strutturali tali da soddisfare le caratteristiche di resistenza previste dal manuale di istruzioni fornita dal fabbricante. Difficilmente possono essere utilizzate in coperture inclinate, vista la difficoltà di garantire la sicurezza dell’operatore da possibili cadute mentre individua i punti di ancoraggio e installa la linea.

Possono essere utilizzate in coperture piane nel caso sia possibile accedere da un accesso sicuro e dove sia possibile individuare ancoraggi strutturali senza esporre l’operatore al rischio caduta. Devono essere collocate ad un’altezza tale da evitare il contatto con il terreno in caso di caduta accidentale e in posizione quanto più in verticale possibile rispetto al posto di lavoro.

Il suo montaggio e il suo uso possono essere effettuati solo da parte di personale altamente specializzato, in grado di compiere tutte le misure necessarie in sicurezza per evitare una caduta. La sua installazione presuppone la presenza di adeguati elementi strutturali e di un accesso sicuro dove possa essere predisposto un ancoraggio.

Scegli i Sistemi Linea Vita Marche: lavorare in quota non è mai stato così sicuro!

Installare i sistemi Linea Vita non è soltanto obbligatorio ma fornisce agli operatori strumenti adatti a svolgere in modo efficace e sicuro ogni tipo di lavoro in alta quota. Ma quanto costa una linea vita?

I sistemi Linea Vita nascono con l’obiettivo di garantire una protezione contro le cadute in lavori in quota. La corretta installazione di dispositivi anticaduta richiede persone qualificate ed esperte in materia. Ma quanto costa installare una linea vita?

Stabilire il prezzo della linea vita tetto non è così semplice in quanto esso cambia in base a diversi fattori.

Gli elementi che determinano il costo di una linea vita sono:

  • la metratura della copertura;
  • la morfologia della copertura;
  • la tipologia di dispositivo;
  • la modalità di accesso all’edificio e alla copertura;
  • prescrizioni accessorie regionali e/o comunali.

METRATURA E MORFOLOGIA: il costo di una linea vita è proporzionale alla metratura e alla morfologia. Coperture complesse e meno lineari richiedono più materiale e maggior tempo d’installazione.

TIPOLOGIA DI DISPOSITIVO: in base alla copertura, si scelgono i dispositivi più idonei a garantire un minore impatto estetico e minori probabilità d’infiltrazione. Con coperture in legno o in calcestruzzo armato di recente costruzione generalmente non si va incontro a problemi. Al contrario, coperture in muricci e tavelloni o fortemente degradate non permettono un fissaggio efficace, il che comporta l’impiego di dispositivi speciali.

POSIZIONE DELL’EDIFICIO E ACCESSO ALLA COPERTURA: in base alla posizione dell’edificio e all’accesso alla copertura, occorre valutare la possibilità di noleggiare piattaforme di lavoro elevatrici.

PRESCRIZIONI ACCESSORIE REGIONALI E/O COMUNALI: in alcune regioni, è richiesto l’elaborato tecnico della copertura firmato da tecnico abilitato con allegata la relazione di calcolo sui fissaggi e sulla struttura di supporto.

Non è possibile stabilire il costo di una linea vita in quanto è fondamentale considerare una serie di fattori che determinano il prezzo finale.

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Le ispezioni sono quelle procedure di controllo che devono essere effettuate per verificare lo stato di usura di un sistema o un dispositivo già in funzione.

La manutenzione dei sistemi di ancoraggio è una procedura fondamentale per garantire nel tempo l’efficienza dei sistemi di ancoraggio e la sicurezza dei lavoratori in quota.

Per garantire l’efficienza di un sistema di ancoraggio è necessario procedere con un’ispezione periodica.

Un sistema di ancoraggio non revisionato non garantisce all’atto dell’utilizzo la sicurezza prevista dalla normativa vigente e dal costruttore o il mantenimento nel tempo della stessa.

La Norma UNI 11560:2014 prevede che la ispezione periodica sui sistemi anticaduta definitivi avvenga ogni 2 anni (ispezione visiva) ed ogni 4 anni (verifica dei fissaggi e dispositivi).

Il progettista può prescrivere una maggiore frequenza delle ispezioni tenendo conto delle condizioni ambientali e di utilizzo.

Si possono individuare diversi tipi di ispezioni:

-Ispezioni prima del montaggio: durante le quali l’installatore deve verificare i componenti del sistema seguendo le istruzioni del fabbricante degli ancoraggi, del progettista e del tecnico strutturista.

-Ispezioni prima dell’uso: secondo i criteri indicati dai fabbricanti degli ancoraggi. In caso di esito negativo il sistema deve essere segnalato come inutilizzabile.

-Ispezioni periodiche: la frequenza delle ispezioni è definita dai singoli produttori, che mettono a disposizione insieme alle schede con le caratteristiche dei propri articoli, delle check list che riportano cosa verificare ed i criteri per la conformità del sistema di ancoraggi ed eventualmente dal tecnico strutturista che fatto le valutazioni sul supporto, che può prescrivere tempistiche e metodologie di ispezione più restrittive.

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Quando si svolgono lavori in quota è fondamentale dotarsi di sistemi anticaduta, in grado di mettere il lavoratore in completa sicurezza.

Il Decreto legislativo 81/2008 impone l’obbligo di svolgere i lavori in quota nella più completa sicurezza, utilizzando impalcature, ponteggi o sistemi di ancoraggio.

Il sistema di ancoraggio più pratico e maggiormente affidabile sono le linee di vita.

Secondo la norma UNI EN 795 le linee di vita sono «un insieme di ancoraggi posti in quota sulle coperture dove gli operatori si agganciano tramite imbracature e relativi cordini».

L’installazione delle linee di vita è quella maggiormente consigliata dalle aziende specializzate di settore poiché qualunque intervento in altezza è rischioso e diventerebbe troppo oneroso.

Infatti, se non ci fossero le linee vita, il tecnico abilitato e certificato a compiere operazioni di questa tipologia, dovrebbe allestire un ponteggio ogni volta ad hoc, a cifre esorbitanti.

Oppure realizzare ancoraggi temporanei che, al termine del lavoro, dovrebbe smontare e il cui costo graverebbe chiaramente sul complesso condominiale.

Con i nostri sistemi Linea Vita i controlli su camini, pannelli fotovoltaici, ispezioni programmate e qualsiasi altra attività che necessiti l’accesso in copertura, saranno effettuate in piena sicurezza.

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Il controllo dei documenti nell’ispezione dei sistemi Linea Vita

La corretta installazione di un dispositivo anticaduta (Linea Vita) non è sufficiente a garantire il buon funzionamento dello stesso nel tempo. È fondamentale, infatti, procedere con l’ispezione per garantire l’efficienza dei sistemi e la sicurezza degli operatori in quota.

La prima fase dell’ispezione prevede il controllo documentale: ovvero l’’Elaborato Tecnico del Sistema di Ancoraggio Anticaduta.

L’elaborato definisce:

le vie di accesso;

i DPI da utilizzare;

le istruzioni di impiego del sistema;

le modalità di manutenzione, ispezione e/o collaudo*;

i soggetti responsabili quali il proprietario, il tecnico progettista, l’installatore, il verificatore della tenuta strutturale;

eventuali eventi accidentali e/o modifiche apportate al sistema.

La documentazione, per essere completa, deve avere: l’elaborato grafico del sistema firmato dal progettista, la relazione tecnica operativa, una relazione di calcolo strutturale, i manuali d’uso e installazione dei dispositivi, il registro delle ispezioni, la dichiarazione di corretta posa dell’installatore e un piano di soccorso e recupero, soprattutto se il sistema è a “caduta trattenuta” e non impedita.

Se mancano uno o più documenti, questo comporta impedimento dell’ispezione visiva.

Inoltre, se dall’ispezione documentale emergono discrepanze tra il progetto, la corretta installazione e lo stato effettivo della linea vita, allora con i documenti completi si può risalire a chi ha commesso l’errore.

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I cordini determinano molti aspetti della sicurezza nel lavoro in quota.

La varietà di cordini disponibili sul mercato moltiplicati per la varietà di connettori e/o dissipatori abbinabili, è infinita.

La sicurezza di un operatore in quota non si esaurisce nell’installazione di un sistema anticaduta, ma prosegue nella formazione dell’operatore affinché riesca ad utilizzare la linea vita in modo opportuno seguendo le prescrizioni del progettista.

È fondamentale, infatti, conoscere il lavoro che si andrà a svolgere nel dettaglio e i sistemi di ancoraggio.

Cordini anticaduta.

Si tratta di dispositivi flessibili e possono infatti essere in:

-corda statica o semistatica tipo kernmantel ovvero in fibre parallele con calza di protezione esterna;

-fune ritorta (in fibre attorcigliate);

-fettuccia o cinghia;

-cavo d’acciaio.

Dispositivo regolabile di tipo guidato.

I dispositivi anticaduta guidati abbinabili a funi o cavi flessibili rispondono alla normativa EN 353.2. Questi dispositivi sono regolabili e costituiti da una corda di varia lunghezza (fino a 20 metri nella configurazione standard) e da un cursore che, se non azionato, rimane bloccato nella posizione imposta dal lavoratore.

I cordini di posizionamento e trattenuta

Questi dispositivi non sono certificati per arrestare le cadute. Sono dispositivi da impiegare per un posizionamento sicuro su una postazione di lavoro ovvero per trovare una posizione stabile.

I dispositivi anticaduta retrattili

Sono tra i più diffusi nei sistemi anticaduta industriali. Devono essere conformi alla norma tecnica EN 360. I dispositivi retrattili sono di varie dimensioni: dai 2 m di lunghezza fino anche ai 40 m e sono progettati per l’arresto caduta. Ci sono prodotti, però, testati per lavorare solo in verticale, per cui è fondamentale leggere il manuale.

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I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente gravi per la loro salute e sicurezza.

Le cadute dall’alto rappresentano la maggior parte degli incidenti nel settore dell’edilizia.

È per queste ragioni che il legislatore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, con l’emanazione del Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, d.lgs. n. 81/2008, ha imposto l’obbligo formativo degli addetti ai lavori in quota, per quanto concerne l’impiego di sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi e per quanto concerne l’impiego di ponteggi fissi e mobili.

La formazione è, infatti, obbligatoria per attività lavorative rischiose come i lavori in quota e negli spazi confinati, che prevedono anche l’addestramento pratico a causa della complessità di tali attività.

Svolgere un addestramento efficace permette di simulare le condizioni di pericolo e apprendere le corrette procedure per lavorare in sicurezza.

Difatti, visto gli effetti letali qual è quello della caduta dall’alto, deve essere garantito l’apprendimento, non solo del concetto dello specifico pericolo, ma anche di una sviluppata capacità tecnica ed organizzativa.

Accanto alla formazione, ci sono ulteriori fattori sui cui si basa la sicurezza dei lavoratori. Gli infortuni possono capitare anche per:

Prodotti non certificati e di qualità scadente

Installazione a cura di montatori inesperti;

Assenza di revisione periodica obbligatoria.

La sicurezza dei lavoratori è garantita con i nostri dispositivi.

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Le linee vita permanenti servono a ridurre i rischi di caduta dall’alto. 

Le linee vita sui tetti condominiali non sono obbligatorie: infatti non esiste un obbligo di legge riguardo l’installazione.

Se non sono previsti interventi di manutenzione strutturali, non è obbligatorio installare dispositivi anticaduta. Sta quindi ai condomini stessi e all’amministratore valutare l’eventualità di predisporli.

Laddove, infatti, sussista la necessità di opere che richiedono l’accesso al tetto o al terrazzo condominiale, in quei casi, varrà sempre il rispetto del Dlgs 81/2008, l’unica disposizione a livello nazionale cui fare riferimento.

Nel decreto 81/2008 sono indicati i doveri e responsabilità a carico di committenti e datori di lavoro per garantire l’incolumità dei dipendenti/operatori. Al testo si fa riferimento quindi anche nel caso di un intervento commissionato dall’amministratore o dall’assemblea condominiale.

Nel caso in cui il condominio stabilisca di installare una linea vita sul tetto dell’edificio, l’amministratore ha in primo luogo il dovere di commissionare il lavoro a un’impresa qualificata e garantire le condizioni di sicurezza per svolgerlo.

In seguito l’amministratore dovrà custodire le certificazioni rilasciate e deve commissionare le successive revisioni dell’impianto. Difatti, le linee vita sui tetti condominiali devono essere controllate per garantire la tenuta e la sicurezza nel tempo, anche e soprattutto a fronte dell’esposizione agli agenti atmosferici.

La periodicità dei controlli è stabilita dal costruttore o dal tecnico che interviene per revisionare l’impianto.

Linea Vita Marche Srl è specializzata nella vendita dei dispositivi di ancoraggio strutturale o Linea Vita e dei sistemi di anticaduta dall’alto. Contattaci per ulteriori informazioni: https://www.lineavita-marche.it/