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Le imbracature di sicurezza salvano vite prevenendo lesioni gravi che possono verificarsi quando le persone cadono da grandi altezze, ma il trauma da sospensione può essere pericoloso se non viene affrontato.

Uno dei metodi per proteggere l’operatore in quota da una caduta è l’arresto anticaduta. In questo caso si dispone di una protezione individuale (DPI) come un’imbracatura e un cordino attaccato che viene utilizzato per collegare un lavoratore a un punto di ancoraggio. Con questo utilissimo ingranaggio si impedisce al lavoratore di colpire il suolo. Il problema però inizia a svilupparsi proprio quando l’operaio rimane ancora sospeso dell’imbracatura anticaduta. Durante questo periodo di sospensione, inizia a insinuarsi il pericolo più sottile e sinistro: il trauma da sospensione.

In seguito alla caduta, quando si rimane sospesi al sistema di arresto caduta, può succedere che i cosciali dell’imbracatura anticaduta schiaccino le arterie femorali all’interno delle gambe, interrompendo la circolazione sanguigna. Si verifica pertanto un sequestro di sangue negli arti inferiori, con conseguente diminuzione del ritorno venoso al cuore, collasso cardiocircolatorio, arresto cardiaco e morte.

È possibile adottare misure per limitare il rischio di traumi da sospensione?

Per mitigare il rischio di traumi da sospensione, oltre ad utilizzare cinghie per traumi su tutti gli attrezzi anticaduta, è fondamentale un piano di protezione anticaduta per tutti i lavori in quota che include un piano di salvataggio e formazione sui rischi nell’uso di dispositivi di protezione anticaduta.

Inoltre, ci sono situazioni che in caso di insorgere della sindrome, ne facilitano la corretta gestione:

– non essere soli (al sopraggiungere della sindrome deve essere presente qualcuno che ci può aiutare)

– conoscere le manovre di autosoccorso e di soccorso

– saper riconoscere segni precursori ed interrompere l’attività

– buona condizione psico-fisica

Il trauma da sospensione rappresenta un grave rischio per i lavoratori in quota.

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I sistemi anticaduta riducono i rischi collegati ai lavori in quota.

L’Unione Europea ha definito all’interno di norme tecniche quelli che sono gli obblighi volti a garantire la sicurezza degli operatori che lavorano in quota: UNI EN 795:2012 ed UNI 11578:2015, EN 353-1:2014, CEN-TS 16415:2013 e UNI 11560:2014.

Quando si lavora in quota, è fatto obbligo a chiunque l’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I) nonché l’utilizzo dei Sistemi Anticaduta qualora previsti dalle normative regionali.

Il corretto utilizzo di questi dispositivi di protezione deve essere correlato ad un’adeguata formazione degli operatori mediante corsi specifici.

Quali sono i sistemi anticaduta?

I sistemi individuali si dividono in 4 diverse tipologie:

-sistema di trattenuta, che limita lo spostamento dell’utilizzatore;

-sistema di posizionamento sul lavoro, consente di lavorare in sospensione senza cadere;

-sistema di arresto caduta, arresta e limita la forza d’urto sul corpo dell’utilizzatore durante l’arresto;

-sistema di salvataggio, sono le imbracature collegate ad un sistema di ancoraggio.

I Sistemi Anticaduta, sono un insieme di ancoraggi, e si dividono in:

puntuale (TIPO A) o lineare (TIPO C).

Sistema puntuale di TIPO A

Ogni dispositivo deve essere utilizzato unicamente da un solo operatore per volta ma con il vantaggio di potersi muovere a 360° rispetto al punto di fissaggio. Può essere installato su superfici orizzontali, verticali e inclinate.

Gli elementi di ancoraggio possono essere utilizzati per lavori di trattenuta, posizionamento sul lavoro o in arresto caduta e servono anche per evitate l’effetto pendolo in caso di caduta.

Sistema lineare di TIPO C

Il sistema di tipo C comprende una fune orizzontale metallica tesa tra due o più pali che a loro volta possono essere deformabili o indeformabili. Nel caso di installazione di pali indeformabili (LVC) deve essere obbligatoriamente inserito un dissipatore di energia in corrispondenza del palo con lo scopo di assorbire l’energia per deformazione in caso di caduta dell’operatore. Poiché il dissipatore è soggetto a deformazione, qualora vada ad assolvere la sua funzione dovrà essere sostituito. Nel caso invece di utilizzo di pali terminali deformabili (LVE), saranno questi ultimi a essere soggetti a deformazione e successiva sostituzione in caso di caduta. Un altro elemento importante è la distanza tra i pali sia deformabili che indeformabili: due ancoraggi collocati in successione possono avere una distanza compresa tra i 5 e i 15 metri per un massimo di 60 metri totali.

Chi è Linea Vita Marche?

Linea Vita Marche Srl è specializzata nella vendita dei dispositivi di ancoraggio strutturale o Linea Vita e dei sistemi di anticaduta dall’alto.

Per maggiori info: www.lineavita-marche.it

Scopri come installare correttamente una Linea Vita

Quali sono gli ‘‘ingredienti’’ che consentono di garantire la qualità in merito all’installazione di un sistema anticaduta – linea vita?

Ingredienti

Pianificazione

Pianificare attentamente tutti i dettagli, che vanno dalla progettazione iniziale alle modalità e tempistiche di posa, può essere determinante per installare con successo un sistema anticaduta.

Formazione e aggiornamento del personale

La corretta posa di un sistema anticaduta in accordo alle normative vigenti è fondamentale per garantire sicurezza ai lavoratori in quota.

Per questo motivo, l’installatore deve essere opportunamente formato, conoscere i prodotti che sta installando e le relative modalità di posa e di verifica. Anche l’operatore deve essere formato sulle corrette prassi per lavorare in quota in sicurezza.

Prodotti

La corretta installazione di un sistema non dipende solo da come questo viene posato, ma anche dalla qualità dei prodotti che lo compongono. I dispositivi impiegati devono essere progettati in conformità ai più severi standard vigenti, oltre ad essere testati e certificati attraverso gli Organismi Notificati, e devono essere chiaramente identificabili attraverso opportuna marcatura e/o cartellonistica.

Verifica

È opportuno procedere con la verifica, utilizzando modalità di prova e strumenti adeguati ai prodotti da installare e alla tipologia della struttura di supporto su cui il sistema anticaduta è ancorato.

Documentazione

La documentazione relativa al sistema Linea Vita deve essere conservata con cura da parte del proprietario per tutta la durata di vita.

La sicurezza sul luogo di lavoro è un diritto del lavoratore ed un interesse per l’impresa, che garantisce così un ambiente confortevole, sicuro e quindi più produttivo.

Qualsiasi operatore che esegue lavori che comportano rischi per la propria incolumità deve lavorare in sicurezza come da normative contenute nel D. Lgs. 81/2008.

Nelle Marche vige l’obbligo di installazione di Linee Vita dal 2014 quando viene emanata la prima legge regionale relativa alle misure di sicurezza in quota.

Installare i sistemi Linea Vita non è soltanto obbligatorio ma permette anche di agevolare le operazioni e di fornire agli operatori strumenti adatti a svolgere il modo efficace e sicuro ogni tipo di lavoro in alta quota.

Per maggiori informazioni, contattaci: www.lineavita-marche.it

Ogni Linea Vita deve essere accompagnata dalla “Dichiarazione di Corretto Montaggio” rilasciata dall’installatore. Dunque, il montatore deve aver acquisito, grazie a corsi di formazione idonei, le conoscenze e competenze che lo rendono idoneo a certificare il montaggio.

L’istallazione delle linee vita e sistemi anticaduta comporta soventi difficoltà: un cattivo montaggio andrebbe ad invalidare il lavoro svolto e ad annullare lo scopo dell’investimento che è quello di garantire sicurezza.

L’installatore delle linee vita, dunque, svolge un ruolo di grande responsabilità nel buon funzionamento di una linea vita.

La legge prevede che gli installatori di linee vite siano adeguatamente formati e in grado di dimostrare al committente le proprie competenze, ossia devono essere a conoscenza delle peculiarità che caratterizzano il sistema anticaduta, delle problematiche che potrebbe incontrare e delle soluzioni da adottare.

Le caratteristiche specifiche del montatore di linee vita sono:

-Formazione obbligatoria per l’utilizzo dei DPI in quota (III Categoria);

-Formazione sul montaggio di linee vita;

-Formazione tecnica idonea alla comprensione di un manuale tecnico di una L.V.;

-Formazione minima sulla lettura di un progetto e di un disegno tecnico;

-Preparazione tecnica sulla valutazione della consistenza dei materiali;

-Disponibilità di attrezzature adeguate alle caratteristiche delle diverse coperture;

-Disponibilità di attrezzatura tecnica idonea per verifica e collaudo degli ancoraggi;

-Utilizzo corretto delle resine bi-componenti come da schede tecniche del prodotto;

-Formazione per redigere un certificato di corretto montaggio.

Cosa prevede la legge dopo l’installazione delle linee vite?

Il montatore, come da norme tecniche UNI 11560/2015 e UNI EN 795/2012 e UNI 11578/2015, deve svolgere verifiche di collaudo in base al fissaggio applicando forze di 5 kN per 15 secondi.

Inoltre, deve redigere un certificato di corretto montaggio, che comprenderà: luogo esatto del cantiere, committente, progetto, caratteristiche particolari del montaggio, collaudo, firma per presa responsabilità.

L’unico modo per avere un sistema anticaduta sicuro è affidarsi ad una azienda specializzata del settore, come Linea Vita Marche, presente da decenni nel mercato della vendita dei dispositivi di ancoraggio strutturale o Linea Vita e dei sistemi di anticaduta dall’alto.

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Sicurezza sul posto di lavoro: le figure responsabili

Gli incidenti che si verificano con una certa frequenza sul posto di lavoro, sono quelli dovuti alle cadute dall’alto. Lavorare in quota espone il lavoratore ad un pericolo reale da non sottovalutare.

Il decreto legislativo 81/2008 integrato poi col 106 del 2009 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, impone l’installazione di sistemi di protezione collettiva o individuale per limitare il rischio di caduta dall’alto.

La diretta responsabilità civile e penale dell’incolumità del lavoratore è del committente: per una casa privata questo è da individuarsi nel proprietario, per un condominio esso è da individuare nella persona dell’amministratore.

Egli, essendo colui che commissiona il lavoro, è soggetto agli obblighi previsti dall’articolo 8 e dai successivi articoli del D. Lgs. 81/2008. Il committente, inoltre, non è solamente responsabile della presenza delle necessarie misure di sicurezza, ma è pure responsabile del loro corretto utilizzo e funzionamento nonché dell’esecuzione delle verifiche periodiche (annuali nel caso delle linee vita) le quali devono essere attestate dalle relative certificazioni.

L’altra figura responsabile è il datore di lavoro. Per i lavori da effettuare in quota è necessario che il datore di lavoro per l’effettuazione anche di lavori di breve durata, scelga per lo scopo da conseguire, le attrezzature più idonee. I suoi compiti sono: valutazione dei rischi connessi alle lavorazioni da eseguire, redigere il piano operativo di sicurezza. (POS) Fornire i dispositivi di protezione individuali e vigilare sul loro corretto impiego e sull’uso del sistema anticaduta, garantire la formazione e l’addestramento dei lavoratori.

La sicurezza sul lavoro va perseguita tramite una cultura della prevenzione che si crea, innanzitutto, con la formazione e l’informazione. Contatta Linea Vita Marche: www.lineavita-marche.it